La pace è la strada

Pubblichiamo una riflessione di P.Angelo sul Vangelo della pace

01/01/2010 15:50

 

TEMA URGENTE della VITA CRISTIANA di OGGI e SEMPRE

 

APPROFONDIRE la CONOSCENZA e la PRATICA del

 

VANGELO della PACE

 

ISAIA 2,1-4

“Verranno molti popoli e diranno: <<Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe… Egli (il Cristo) sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci, un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra>>”.

 

Commento

Questo messaggio di pace, radicale e straordinario, annunciato dal profeta Isaia circa 700 anni prima di Cristo, trova un riscontro meraviglioso nel Vangelo di Gesù, come vedremo.

Inoltre, già in questo brano, è chiaramente aperta la prospettiva universale del Vangelo: “Tutte le genti; verranno molti popoli; sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli”.

 

ISAIA 11,1-10

“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua

bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque coprono il mare.

In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa”.

 

Commento

Simile al precedente.

 

MATTEO 5,1-12

“Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi

discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

<<Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.

 

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta

di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

 

Commento

Non solo non uccidere, ma rispettare il prossimo, perdonare e riconciliarsi con i fratelli.

 

5, 38-48

“Avete inteso che fu detto: <<Occhio per occhio e dente per dente>>. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

Avete inteso che fu detto: <<Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico>>. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del

padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.

 

Commento

Non rispondere al male con il male, ma con il bene e con l’amore; perdonare sempre…

 

10,16-20

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come e di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.

 

Commento

L’inizio di questo brano è uno dei più forti: “Io vi mando come pecore in mezzo a lupi”. Come è possibile per un cristiano pensare di andare a fare la guerra? E’ tempo che tutti i cristiani si comportino come S. Massimiliano e tanti altri giovani dei primi secoli dopo Cristo, che sono andati incontro al martirio ripetendo continuamente, ma con calma e serenità, la stessa frase:”Sono cristiano: non posso fare il soldato”.

 

 

MARCO 11,5-18

Giunsero a Gerusalemme . (Gesù) Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: <<Non sta forse scritto:

La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni?

Voi invece ne avete fatto un covo di ladri>>.

Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento”.

 

Commento

In questo caso Gesù usò una certa forza fisica per scacciare i mercanti dal tempio, però <non omicida>. Oggi anche molti nonviolenti ammettono questo. E’ la distinzione essenziale

tra esercito (uso omicida della forza) e la Polizia (uso non omicida della forza). Anzi, il generale Bruno Loi, che se ne intendeva di queste cose, disse tempo fa:”Non si possono inviare gli eserciti a fare azioni di polizia internazionale. L’esercito, per formazione e mezzi, va allo sbaraglio. La polizia al contrario non deve uccidere nessuno, anzi dovrebbe essere dotata di armi intrinsecamente non letali”.

Formidabile anche l’affermazione di Gesù: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”. La salvezza messianica è per tutti. Certo Israele è un popolo <eletto>, nell’antico testamento e anche nel nuovo. Gesù è il Messia annunciato dai profeti, gloria del popolo ebreo, ma Salvatore per tutte le genti.

 

LUCA 1,1-4

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin dal principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”.

 

Commento

Questo primo testo è la premessa a tutto il Vangelo di Luca, per garantirne il fondamento storico.

 

I,78-79

Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace.

 

Commento

Questo testo è la conclusione del ‘Benedictus’, il cantico di Zaccaria alla nascita di suo figlio Giovanni Battista, che si conclude con questa frase riferita alla vicina nascita del Cristo, riassumendone la missione nel “dirigere i nostri passi sulla via della pace”.

 

 

 

 

2,1…4-13…17-19

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra… Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito,lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: <<Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide. è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e sulla terra pace agli uomini, che egli ama’

Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: <Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere>. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

 

Commento

Matteo ha presentato l’omaggio dei re; Luca è più sensibile a quello dei poveri.

Anche qui, il canto degli angeli sulla grotta di Betlemme sintetizza la missione di Cristo Salvatore in due righe: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che Egli ama”

Il brano poi che dice: ‘Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore’, rivela in Maria la fonte di queste notizie. Così siamo avvertiti che anche qui il Vangelo di Luca è anche, almeno in parte, il Vangelo della Madonna.

 

2, 25-32

“A Gerusalemme c’era un uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio dicendo: <Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele>”

 

Commento

In questo cantico la missione salvifica di Gesù è indirizzata a tutti i popoli e genti, e nel contempo è gloria del popolo d’ Israele.

 

2, 41-51

“I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che lo udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: <<Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati ti cercavamo>>. Ed egli rispose loro:<<Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?>>. Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”.

 

Commento

Anche qui, Luca rivela che il suo Vangelo è in buona parte il Vangelo della Madonna.

 

 

6, 27-38

“A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; e a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica.

Dà a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

 

Commento

Qui Gesù dà un insegnamento straordinario: rispondere al male con il bene; e ne ha dato l’esempio.

 

10, 1-3

“Dopo questi fatti, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a se in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: <La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai ! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi>”.

 

Commento

“Vi mando come agnelli in mezzo a lupi”: messaggio più nonviolento di così !

 

22, 47-51

“Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: <Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo ?>. Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: <Signore, dobbiamo colpire con la spada?>. E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: <Lasciate! Basta così!>. E, toccandogli l’orecchio, lo guarì.

Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani:<Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre>”.

 

Commento

Gesù, non solo disse di amare i nemici, ma ne diede un esempio straordinario riattaccando subito l’orecchio al servo del sommo sacerdote che era venuto con gli altri al giardino degli ulivi, per arrestarlo e farlo condannare a morte: miracolo evidente e straordinario.

 

 

VANGELO DI GIOVANNI – 13,33-35 - 14,25-31

15,9-17

“<Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri>”.

 

Commento

E’ il comandamento della nuova alleanza, scolpito nei cuori di carne con la grazia dello Spirito Santo.

 

“<Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando verrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alzatevi, andiamo via di qui>”.

 

Commento

Al centro del Vangelo c’è l’amore di Dio, diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, divina sorgente della pace e della nonviolenza: <Vi lascio la pace, vi do la mia pace>.

 

“<Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.

 

Commento

Vivere nell’amore. Amare gli altri dello stesso amore con cui Cristo ci ama e che egli ci comunica.

 

 

CONCLUSIONE

 

L’indiano Gandhi, prototipo di una vita per la pace e la nonviolenza, con grande successo politico in India e altrettanta rinomanza mondiale, quando ebbe occasione di leggere il Vangelo, ne rimase entusiasta! Ma, avendo fatto gli studi in Inghilterra e conoscendo un po’ l’Europa, disse: “ Purtroppo, i cristiani hanno cambiato idea”.

Già san Francesco d’Assisi, al tempo delle Crociate, ossia della cosiddetta <guerra santa>, andò a dire a quei soldati: “Non è così che dice Gesù nel Vangelo”. Lo deridevano. Allora andò da solo dal Saladino capo delle truppe musulmane, che gli disse: “Tu parli bene, ma gli altri cristiani non la pensano come te”. Comunque gli permise di aprire i conventi francescani nei suoi territori. Cosa che si può notare ancor oggi in varie parti. E nella regola antica del Terz’Ordine di san Francesco, ossia dei francescani laici, c’era scritto fra le altre cose: “Non accettino e non portino seco armi micidiali contro alcuno”.

Il Vangelo della Pace e della fraternità universale ha già compiuto una rivoluzione storica straordinaria, a cominciare dai primi secoli. Ha fatto sparire la schiavitù. A Roma, ai tempi di Gesù, su dieci nati, nove erano già schiavi dalla nascita e per tutta la vita. Era un altro mondo.

Oggi occorre decidersi di fare la rivoluzione della nonviolenza: fare sparire tutti gli eserciti e smetterla di pensare che sia una utopia. – E’ vero il contrario: tenere gli eserciti significa tenere tutto il sistema di guerra. Gli eserciti, infatti, non vivono senza le armi; e ciò richiede tutta una industria ed un commercio di armi sempre più terribili, per essere superiori agli altri. E’ noto il film di Alberto Sordi dal titolo: “Finché c’è guerra, c’è speranza”. Nel film, infatti, Sordi svolgeva la parte di un commerciante di armi.

Abbiamo anche la prova storica che, se si vuole, è possibile far sparire dalla terra tutti gli eserciti. Prima dell’unità d’Italia, il nostro paese era pieno di eserciti: “Il Regno del Piemonte, il Ducato di Milano ecc.”. Fatta l’unità politica, tutti questi eserciti sono spariti. E’ rimasto un esercito nazionale per difendersi dall’esterno. All’interno basta una “Polizia, con il principio di sussidiarietà: comunale, regionale, nazionale”.

Oggi il mondo è divenuto un villaggio planetario: occorre allora un Sindaco e un Consiglio (governo) planetario; e via tutti gli eserciti. Occorre invece un vero “Corpo di polizia internazionale”, alle dipendenze dirette di una vera ONU, pure con il principio di sussidiarietà. Attuare ciò significherebbe risparmiare tutte le immense spese militari che le leggi finanziarie attuali aumentano ogni anno, mentre tagliano le spese sociali necessarie per far vivere la gente.

Torno a dire che ciò non è utopia. E’ già previsto nella nostra COSTITUZIONE, nell’articolo 11, che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Queste stesse cose sono ribadite, in modo netto e forte, anche nella recente enciclica del Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”. Scrive : “Per il governo dell’economia mondiale, per realizzare un opportuno disarmo integrale..; per garantire la salvaguardia dell’ambiente.., urge la presenza di una vera autorità politica mondiale… Una simile autorità dovrà attenersi ai principi di sussidiarietà e di solidarietà nella realizzazione del bene comune… Lo sviluppo integrale dei popoli… esige che venga istituito un grado superiore di ordinamento internazionale di tipo sussidiario per il governo della globalizzazione“ (nn.38-77).

Per una distinzione netta fra esercito e polizia mi piace riferirmi ad una conversazione avuta personalmente con il generale Bruno Loi (al quale ho già accennato), che era stato in Libano, in Somalia ecc. ecc.. che disse: “Non si possono mandare gli eserciti a fare azioni di polizia internazionale, perché l’esercito, per formazione e strumenti bellici, va allo sbaraglio: <O tu sbaragli me o io sbaraglio te; e il soldato deve essere addestrato ad uccidere e ad uccidere bene>. La polizia, invece, non deve uccidere; anzi, dovrebbe essere dotata di armi intrinsecamente non letali (che accecano, anestetizzano, intontiscono…>)”. Quindi la distinzione essenziale è: esercito = uso omicida della forza; polizia = uso non omicida della forza.

Modestamente, mi pare di aver convinto diversi nonviolenti che, in casi davvero estremi, un certo uso della forza, , come Gesù nella cacciata dei mercanti dal tempio di Gerusalemme, la si può usare, ma assolutamente non omicida.

Tutto ciò premesso, E’ ORA DI ALZARE LA VOCE: basta con eserciti e guerre; basta con il liberismo economico-finanziario; occorre una vera autorità sovranazionale per garantire giustizia e pace per tutti i popoli; basta con l’aumento continuo delle spese militari ad ogni finanziaria; basta con l’assurdità dei bambini-soldato; basta con l’espropriazione ladresca di territori e materie prime nel terzo mondo; basta con le leggi permissive su aborto, eutanasia ecc.; basta con lo sfruttamento operaio (incidenti letali, lavoro precario ecc.), che stanno impoverendo anche i nostri paesi. Se continueremo con questi liberismi criminali, passeremo alla storia come paesi barbari e disumani, altro che civili.

Soprattutto occorre realizzare la VIA ISTITUZIONALE ALLA PACE, già prevista nell’art. 11 (seconda parte) della nostra Costituzione. Senza questa, il vero potere mondiale è economico-finanziario, non politico, con il pericolo reale persino di una guerra atomica, che potrebbe condurre a breve addirittura all’estinzione della vita umana sulla faccia della terra. Costruiamo un mondo di giustizia, pace, fraternità mondiale: la globalizzazione dell’amore.

Punto ultimo, di successione ma non di contenuto, è la seguente riflessione, che porta a vanificare ogni possibile tentativo di giustificare ancora la guerra. Una volta valeva la regola: <i soldati non devono uccidere i civili>; oggi la realtà è opposta: più del 90% delle vittime belliche sono civili; quelle militari non arrivano al 10%.

 

SIAMO A NATALE ! CANTIAMO CON GLI ANGELI

 

“GLORIA A DIO NEL PIU’ ALTO DEI CIELI”

e

“PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”

 

 

p. Angelo Cavagna

presidente GAVCI

 

 

 

Back

Search site

© 2008 G.A.V.C.I. All rights reserved.