La pace è la strada

DAL BASSO DELLA TERRA

23/11/2005 20:18


Opera Musicale dedicata a Giovanni Paolo II

Non si tratta solo di un album, di una raccolta di canzoni o di un’opera in senso convenzionale, ma di un progetto di più ampio respiro che ha coinvolto centinaia di persone da ogni parte del mondo, che si sono prestati ora come cantanti, ora come strumentisti, esprimendo le più varie culture, etnie, ceti e religioni. Due sono i fili che legano i brani: i testi e le melodie. Le liriche di Ernesto Olivero (fondatore e animatore del Sermig), sono ispirate dagli innumerevoli incontri che hanno segnato la sua vita con detenuti, statisti, profughi, finanzieri, musicisti, giovani, politici, missionari, uomini e donne qualunque, ricchi e poveri…. Incontri con tragedie senza fine né confine…incontri che un messaggero di pace nel mondo, trasforma in esperienze di vita e sintetizza in testi poco convenzionali, ma di forte impatto emotivo ed intensità non comune.

Mauro Tabasso (autore delle musiche) facendo proprie tali esperienze ha composto le melodie utilizzando ritmi, strumenti e colori provenienti dalle tradizioni musicali dei vari paesi del mondo. L’Opera viene registrata in Brasile, tra gli ospiti dell’Arsenale della Speranza di San Paolo -sempre voluto e gestito dal Sermig- tra i bambini di strada di Salvador de Bahia, in un monastero di clausura in Italia, in una scuola europea, ad Amman in Giordania ed in tanti altri luoghi. Musicisti e strumenti indiani, nord e sud americani, africani, australiani, cantanti arabi, israeliani ed italiani.

Pochi i “professionisti”, per lo più persone “qualunque”, prese da una strada e portate in studio di registrazione. Il risultato è un album sorprendente, lunghissimo (21 brani), ma breve (58 minuti) che stupisce l’ascoltatore in ogni brano, rivelando la capacità creativa di Tabasso, la sua cura e dedizione negli arrangiamenti e nella ricerca dei suoni. Già le prime tracce sono significative: “Croce con la Croce”, una composizione che assembla strumenti etnici ad orchestra classica alternando voce solista a canto gregoriano; “Per Te”, con organo e quintetto d’ottoni che accompagnano una processione, colori antichi per una melodia orecchiabile ma armonicamente moderna; “Miserere”, un corale a quattro voci che parte a cappella ma a metà viene sferzato dai suoni di una chitarra rock ed organo Hammond; “Pietà”, dove la pregevolissima esecuzione solista di NAIR conferisce ad un brano minimale (pianoforte, chitarra e violoncello) una rara intensità; “Gloria Dal Basso Della Terra”, in 5/4, un “gloria” stravolto nel testo dal “genio” semplice ed ingenuo di Olivero, con un’atipica ambientazione che ci porta sia con le voci che con gli strumenti in Sud America, sulle Ande con flauti di pan, malta chuli, quena, typle colombiano, cuatro venezuelano…; “Alleluja per il sì”, canone per coro a due voci e grande orchestra... Ogni traccia una sorpresa, nel testo nella musica, negli arrangiamenti, nelle esecuzioni, nella produzione che amalgamano l’intera Opera…. Un lavoro originale e sorprendente, pensato per la liturgia, ma che poi ne oltrepassa il confine e diventa la musica di quel mondo che, da povero, cerca e dubita, discute e litiga, anche con Dio. L’Opera Musicale “Dal Basso Della Terra” è dedicata a Giovanni Paolo II non tanto perché Pontefice quanto perché uomo innamorato di Dio e dell’uomo; quell’uomo che, “Dal Basso Della Terra”, si sforza di dare un segnale preciso, forte e chiaro come il silenzio, affermando la sua esistenza, il suo amore e la sua dignità ancora prima dei suoi diritti.

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